• L’emoji della pizza e gli altri clamorosi fail delle icone su cibo

    Dalla proposta di un designer danese per una fetta di pizza più simile alla margherita agli scandali di bagel, hamburger e boccali di birra. Ecco qualche esempio del controverso rapporto tra emoji e cibo

    Quando si tratta di cibo e di buona tavola, anche l’occhio vuole la sua parte. Succede a casa, al ristorante, in pizzeria, su Instagram per poter utilizzare senza vergogna l’hashtag #foodporn, e sì, anche quando utilizziamo una semplicissima emoji durante una conversazione via smartphone. Così, il designer danese Michael Flarup ha deciso di tirare le orecchie a Apple e diventare nel giro di poche ore un nuovo eroe digitale per il popolo italiano, suggerendo una radicale revisione dell’emoji dedicata alla pizza.

    L’icona messa a punto dai grafici di Cupertino per il tesoro nazionale tricolore presenta infatti una tutt’altro-che-invitante fetta triangolare con un accenno sbiadito di pomodoro, una coltre di formaggio uniforme e una manciata di fettine di salame. Così Flarup ha pensato bene di regalarle un aspetto più filologico, trasformandola in una rispettabile fetta di margherita pubblicata sul proprio profilo Twitter. Con più pomodoro, la giusta mozzarella e un’aggiunta di basilico fresco che ha scatenato la commozione degli utenti italiani e le domande più assurde di certi stranieri blasfemi (“Per caso quella pizza è caduta per terra in un prato? Cosa sono quelle foglie?”).

 
 

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